Oggi parleremo di Tutela Patrimoniale e vorrei farvi riflettere su quanto tempo quotidianamente dedichiamo ai nostri interessi patrimoniali. Lo faremo con l’aiuto dell’avvocato patrimonialista Perini Massimo.

Si vive tendenzialmente sempre più a lungo. La medicina, l’alimentazione, la prevenzione, le nuove tecnologie consentono di vivere più a lungo.

Viene da chiedersi:

  • Anche se vivrò più a lungo, non potrò lavorare per sempre. Chi mi permetterà di vivere con il tenore di vita che riterrò adeguato?
  • Avendo risparmiato e investito bene i miei risparmi, chi li gestirà nel mio interesse quando a causa degli anni non sarò più in grado di decidere da solo?

Ma le domande più importanti, quelle che ci permettono di capire se ci stiamo muovendo bene, dovrebbero essere anche altre.

Tutela patrimoniale: per noi e per “dopo di noi”

Partiamo con le domande importanti:

  • Quanto lavoriamo per la stabilità e la serenità patrimoniale della famiglia e dell’azienda?
  • Quali sono gli elementi più importanti a cui pensare per assicurarci una buona qualità della vita?

A quest’ultima domanda, con buona probabilità molti di noi risponderanno: SALUTE e PATRIMONIO.

Iniziamo dalla SALUTE

Il primo alleato in questo caso dovrebbe essere il medico di famiglia, che ci consigli per un corretto stile di vita. A volte rassicura, altre volte ci invita a fare più attenzione all’attività fisica. Quando serve, il medico di famiglia ci cura prescrivendo dei farmaci. Altre volte ancora ci indirizza da uno specialista per delle analisi di approfondimento. Ci aiuta a capire gli “asterischi” nei risultati delle analisi e a trovare le soluzioni per migliorare la salute e mantenerci in buona forma.

Non sarebbe bello avere un referente affidabile con cui confrontarci su altri argomenti?

Consideriamo ora il PATRIMONIO

Penso ai soldi che ho in banca, alla casa, ai risparmi, alla mia attività o alla mia azienda. Se c’è un “medico” di fiducia, qualcuno che ne sa più di me, perché non dovrei dialogare e confrontarmi con lui? Le scelte alla fine dovrò sempre farle io, ma avrò tutti gli strumenti per decidere consapevolmente. C’è qualcuno che può monitorare il mio patrimonio e che può aiutarmi a gestirlo? Chi può evidenziare gli asterischi nel mio patrimonio e indicare le soluzioni tra cui scegliere?

Nella maggior parte dei casi non siamo abituati ad avere un interlocutore di questo tipo. Eppure, esiste: il consulente finanziario o il family office.

Lo Spread, che riempie i notiziari tutti i giorni, sicuramente è importante. Ne abbiamo parlato anche in questo blog con un articolo qualche mese fa.

Però, se abbiamo risposto poco fa che i valori importanti per una buona qualità della vita sono tutelare la salute e il nostro patrimonio, allora lo spread dei BTP non è il nostro maggiore problema!

Ci sono ALTRI TIPI DI SPREAD da considerare, come quello della salute e del tenore di vita, che misurano la differenza tra desideri e risultati raggiungibili attraverso le nostre scelte.

Che impatto potrebbero avere ad esempio sulla mia famiglia, una crisi matrimoniale, un errore nella mia professione, un infortunio o una malattia, oppure la vecchiaia?

ISCRIVITI AL CONVEGNO DEL 2 APRILE
“Tutela Patrimoniale per noi e per il dopo di noi”
Tutela Patrimoniale e passaggio generazionale della ricchezza

INIZIARE BENE FA STARE BENE NOI E IL NOSTRO PATRIMONIO

Per iniziare, dobbiamo considerare di poter vivere bene oggi, godendone, ma facendo attenzione, alla salute e al patrimonio. Domani, quando la salute non ci sarà più, dovremo poter usare il patrimonio per noi o per il dopo di noi. Certo, ci sarà il “dopo di noi”: non subito mi auguro, ma un bel giorno il nostro patrimonio dovrà essere trasferito. Se non lo pianifico già da ora, probabilmente il mio patrimonio finirà per essere gestito in una aula di tribunale…

Non siamo abituati a preoccuparci in modo quotidiano del nostro patrimonio.

Credo che a tutti noi servano una maggiore consapevolezza e più preparazione sugli argomenti di risparmio, investimento e pianificazione.

Proviamo a riflettere assieme facendo alcuni esempi.

Quali sono le tre fasi principali nella vita del nostro patrimonio?

FASI PRINCIPALI DELLA VITA PATRIMONIALE

Possiamo identificare tre fasi principali:

  • ACCUMULO è la fase in cui si accresce il benessere della persona o della famiglia, mettendo da parte i risparmi e che verosimilmente, dovrebbe durare per tutta la vita lavorativa;
  • PROTEZIONE è la fase della tutela del patrimonio, necessaria per tenerlo a disposizione delle mie necessità e per realizzare i miei desideri, attuali o futuri;
  • PIANIFICAZIONE perché non siano altri a decidere come proteggere e distribuire il patrimonio nelle fasi della vita e in quelle di passaggio ai miei eredi.

Ti invito a fare questo esercizio.
Pensa all’ultimo anno della tua vita, pensa ai 365 giorni appena trascorsi e tieni presenti le tre fasi della vita patrimoniale elencate poco sopra. Quanto hai destinato a ciascuna delle tre fasi in termini di impegno, formazione, investimento, conoscenza?

Il 90% di noi si focalizza sull’accumulo per cercare di creare ricchezza. Però questa fase è solo una delle tre che abbiamo individuato, quindi rappresenta solo 1/3 di quella che dovrebbe essere la nostra attenzione quotidiana.
Se dedichiamo all’accumulo il 90% del nostro tempo e delle nostre energie, per la protezione e per la pianificazione resteranno solo briciole!

È un lusso o meglio uno spreco che non possiamo permetterci.

LA FAMIGLIA

La famiglia del 2018 è completamente cambiata rispetto a quella di cinquant’anni fa. Non ci sono più solo le famiglie tradizionali con persone sposate; ci sono le unioni civili, ci sono le convivenze , famiglie di fatto, famiglie allargate.

Quando parliamo di patrimonio, dobbiamo capire prima di tutto qual è il “modello” della nostra famiglia. Ogni famiglia ha le proprie regole patrimoniali, ossia le regole che la legge prevede per me e per il mio tipo di “famiglia”.

Dobbiamo prendere coscienza dei cambiamenti e prepararci senza farci trovare impreparati.

È molto importante scegliere il partner: sia per il matrimonio o per il proprio progetto di famiglia, sia per i propri investimenti, in modo da gestire e tutelare il patrimonio.

Tre sono i possibili scenari che si prospettano nella vita matrimoniale: la cura dei figli e la loro istruzione; la possibile separazione o la morte prematura di uno dei due coniugi; l’avvento, sperabile, della pensione, che potrebbe però non essere così consistente come sperato.

Facciamo l’esempio di alcuni rischi per capire perchè è importante comprendere qual è il proprio modello di famiglia.

Esempio 1 – Coppia convivente da 20 anni

lui ha un patrimonio di 1 milione di euro e due fratelli. Quando lui subisse un incidente e morisse, cosa sarebbe del suo patrimonio? Cosa andrà alla convivente?

Metà del patrimonio andrà a ciascuno dei suoi due fratelli ma alla convivente ZERO. Eppure, se lui avesse lasciato un testamento olografo, cioè scritto semplicemente di proprio pugno per intero e firmato, una parte o tutto il suo patrimonio, secondo la sua volontà sarebbe andata anche alla compagna.

Vogliamo parlare di un caso famoso? Pensate al caso di Lucio Dalla…

Morte improvvisa anche per Gianni Versace, assassinato oltre vent’anni fa a Miami. Non era sposato, non aveva figli, non aveva genitori in vita. Aveva fratelli e nipoti. Previdentemente aveva scritto un testamento, nominando erede universale la nipote Allegra.

Aveva fatto bene, perché così il patrimonio restò tutelato.

Testamento sì, ma senza esagerare o corriamo il rischio di complicare ulteriormente le cose. Ricordate Luciano Pavarotti e i suoi tre testamenti? Qui il PRECEDENTE ARTICOLO

Torniamo però ai casi della vita. Siete sposati? Ricordate il giorno del matrimonio? Le foto, i fiori, il banchetto, tante persone invitate o curiose…

Vi ricordate gli articoli della legge letti davanti ai testimoni? L’Art. 143 “Diritti e doveri reciproci dei coniugi” oppure l’Art.147 “Doveri verso i figli”?

Che regime patrimoniale abbiamo scelto quel giorno? Comunione o Separazione dei beni?

Se avete scelto la Comunione dei beni, ricordate che tutto quello che acquisterete durante il matrimonio sarà al 50% di entrambi i coniugi.

Facciamo sempre degli esempi per capire meglio.

Esempio 2 – Due coniugi in comunione dei beni

durante il matrimonio costruiscono una casa sul terreno di proprietà di lui, acquisito precedentemente al matrimonio. In caso di lite tra i due, di chi sarà la casa? Sarà tutta di lui: perché vale la regola della accessione e tutto quello che viene posto sopra un terreno diventa dello stesso proprietario. Certo resterà alla moglie un diritto di credito per tutto quanto riuscirà a dimostrare di aver investito su quella casa. Ma ci vorrà del tempo e un po’ di lavoro dell’avvocato.

Un matrimonio inizia per scelta, con tanti progetti e speranze ma può anche finire tra molte difficoltà e con tensioni spiacevoli. In Italia i matrimoni più recenti durano meno di una volta e quasi la metà non arriva ai 10 anni.

Se pensiamo alle proprietà immobiliari ed amiamo avere una bella casa, teniamo presente anche un altro aspetto importante: l’assegnazione della casa coniugale. In caso di separazione, la casa può essere assegnata dal giudice al coniuge affidatario dei figli, fino a quando questi non abbiano raggiunto la “piena indipendenza economica”.

AZIENDA e IMPRENDITORE

Certo, quello che non è stato un buon matrimonio potrebbe restare un buon rapporto e potrebbe essere un vantaggio per il patrimonio. Ma attenzione a fare le scelte corrette per la tutela patrimoniale. Altro esempio.

Esempio 3 – IMPRENDITORE

in regime di separazione ma con un buon rapporto con l’ex coniuge, decide di intestare all’altro l’azienda. Per “tutelarla” da eventuali creditori in caso di problemi, dice.

Se poi i due ex coniugi non andassero più d’accordo: cosa succederebbe all’azienda?

La scelta di questo imprenditore non sembra corretta e sufficientemente completa per tutelare il patrimonio aziendale.

Esempio 4 – AZIENDA fondata da due fratelli

Hanno aperto assieme l’azienda anni fa, poi ciascuno si è sposato mettendo su famiglia. Nel tempo l’azienda è cresciuta bene, con risultati di fatturato e buoni utili, che i fratelli in parte hanno diviso anche tra loro.

I due fratelli sono diventati proprietari di case, auto, beni di lusso. Ma capita l’imprevisto: arriva la crisi economica e cambiano le regole del gioco. Le banche non forniscono più credito, anzi, chiedono la restituzione dei prestiti.

I due imprenditori si trovano in difficoltà e finiscono invischiati in contenziosi legali. Il lavoro in azienda si riduce moltissimo e arrivano alla dichiarazione di fallimento.

Oltre a questa disgrazia, uno dei due imprenditori perde anche la casa, l’auto e i beni accumulati.

L’altro fratello invece salva il patrimonio della sua famiglia, perdendo “solo” l’azienda. Possibile? Sì. Come ha fatto?
Non si spiega in due parole, ma ha investito in una consulenza patrimoniale e fatto le giuste scelte di tutela.

Il più grosso rendimento è non perdere quello che abbiamo! Oltre ad implementare il nostro patrimonio dobbiamo riuscire anche a tutelarlo. Il più grande investimento facciamolo su noi stessi, sulla nostra formazione finanziaria.

Consulenza patrimoniale: significa prendere il patrimonio, sedersi con il “medico” del mio patrimonio per pensarlo e adattarlo alle esigenze personali, famigliari e aziendali.

PROFESSIONISTA

Molte delle attività che facciamo professionalmente, implicano una responsabilità illimitata. Pensiamo ai soci di una Snc che possono mettere a rischio anche tutta la proprietà patrimoniale. Così come i liberi professionisti o le ditte individuali.

Restando nel campo professionale, prendiamo il caso dei medici. Statisticamente ci sono 30.000 cause all’anno contro i medici: se sono un medico, ho pensato alla polizza per i rischi derivanti dalla mia attività? Immagino e spero di sì.

STRUMENTI DI INVESTIMENTO E TUTELA DEL PATRIMONIO

Ci sono tanti strumenti per tutelare i vari aspetti della proprietà, dell’azienda, della ricchezza in generale.

Non ci sono solo gli investimenti finanziari. Ci sono anche investimenti di natura diversa, strumenti di tutela come il Trust o le Polizze.

C’è ad esempio anche il fondo patrimoniale, che serve a tutelare la propria casa o proprietà. In regime di matrimonio copre da tutti i casi di richiesta di indennizzo derivanti dall’attività lavorativa o professionale. Il fondo patrimoniale sarà la garanzia giusta per tutelare la casa.
Ovviamente tranne i casi in cui fossimo insolventi nei confronti del mutuo contratto per acquisire l’immobile stesso.

Se non siamo sposati ma solo conviventi, possiamo usare l’atto di destinazione, previsto per codice civile.

Con entrambi gli strumenti, seppure con le limitazioni del caso, i beni restano miei.

TRUST

Il Trust, dall’inglese “fiducia”, è uno strumento con cui in linea generale mi spoglio dei miei beni e non sono più il proprietario diretto. I beni diventeranno di proprietà del gestore del trust: ma saranno gestiti da chi ho scelto io, come voglio io e secondo il progetto che ho disegnato io.

Tra le altre cose il Trust può essere una ottima soluzione per famiglie che devono prendersi cura di persone affette da grave disabilità o bisognose di tutela.

In Italia la legge “Dopo di Noi” consiglia infatti il Trust come uno degli strumenti utili per tutelare i soggetti fragili.

Un approfondimento sul Trust negli articoli dell’avvocato Massimo Perini

IL FATTORE TEMPO PER IL PATRIMONIO

Il passaggio patrimoniale della ricchezza è una necessità certa, per ciascuno di noi. Possiamo decidere di pianificarlo o di lasciarlo a se stesso. Poiché le liti ereditarie riempiono i tribunali d’Italia con tantissimi procedimenti civili, consiglio di valutare per tempo e di pianificare il passaggio patrimoniale. Un vantaggio per chi erediterà e per evitare di impoverire il patrimonio,

Dicevamo, per il passaggio patrimoniale ho tre opzioni:

  • Non fare nulla
  • Pianificare bene con scelte ragionate
  • Iniziare a trasferire oggi il mio patrimonio

Credo che un grande imprenditore desideri/debba essere protagonista anche del passaggio della sua eredità, patrimoniale e aziendale.

Per questo preparerà per tempo il suo progetto di pianificazione successoria.

NON FARE NULLA

Torniamo però nell’ordine alle possibilità. Con la prima opzione, cioè se non faccio nulla, lascio che qualcuno deciderà per me:

il vecchio codice civile e l’agenzia delle entrate sono sempre disponibili.

Decidere di non decidere, in termini legali, significa affidarsi alla successione legittima. Ma come abbiamo visto più sopra, le situazioni sono tante.

Esempio 5 – IMPRENDITORE di 78 anni

risparmi di una vita, una azienda ancora attiva, l’abitazione famigliare, una proprietà in montagna, degli investimenti finanziari. È sposato e con tre figli. Con la legittima la sua eredità sarà divisa un terzo alla moglie e due terzi tra i tre figli. Già così non è il massimo…

Se poi ciascuno dei figli, con il relativo coniuge o convivente, iniziasse ad esprimere proprie preferenze o richieste, potrebbero crescere le tensioni in famiglia mettendo a rischio il benessere di tutti e la maggiore integrità del patrimonio.

Anche senza scelte, il regime fiscale sulle successioni in Italia, per il momento è ancora abbastanza favorevole. Fino a 1 mln di euro a testa per ciascun erede, in fondo non si pagano tasse di successione.

Pensiamo però al fatto che in Europa le imposte incidono con un valore medio dal 20 al 30% sul capitale.
Se questo tipo di imposte venisse mutuato anche in Italia, cambierebbe un bel po’.

Gli immobili in Italia oggi sono soggetti all’imposta catastale del 3% sul valore catastale, ma se si iniziasse a calcolare sul valore commerciale? Potrebbero cambiare le regole.

Questi scenari non sono così remoti. Ecco perché conviene prevedere e pianificare il passaggio patrimoniale

I RISCHI DI ACCETTARE UN’EREDITA’

Facciamo attenzione, soprattutto se siamo eredi, che con il trasferimento di posizioni patrimoniali non ci sono solo i capitali, ci sono anche i debiti.

Sicuramente è consigliabile utilizzare lo strumento della “accettazione con beneficio di inventario” per non rischiare di pagare debiti o tasse non previsti. Con l’eredità normale il mio patrimonio si fonde con quello ereditato e con i relativi debiti di cui posso essere chiamato a rispondere. Invece usando l’accettazione col beneficio d’inventario si limita il rischio solo a quanto ho ricevuto.

PIANIFICARE BENE LA SUCCESSIONE PATRIMONIALE

Tanti casi particolari rendono consigliabile pianificare con cura la successione patrimoniale. Dobbiamo considerare ad esempio che il diritto all’eredità non si interrompe sempre con il venir meno dei rapporti personali diretti.

La separazione non significa esclusione dall’asse ereditario. Il coniuge separato ha diritto alla legittima. Solamente il divorzio interrompe l’asse ereditario.

Ma ci sono casi in cui anche il divorziato eredita.
Come la pensione di reversibilità, che è soggetta al passaggio anche nei confronti del coniuge divorziato.

Esistono anche le polizze con beneficiario diverso, che non rientrano nell’asse ereditario, e per questo possono venire in aiuto nel costruire il proprio progetto di pianificazione successoria.

Tutti buoni motivi per pensarci prima.

PER L’IMPRENDITORE

La successione patrimoniale in azienda non è facile. Innanzitutto, non è detto che gli eredi siano in grado di gestire l’azienda o che siano interessati. Potrebbero anche non essere in grado di far fronte alle imposte e agli oneri della successione.

Si possono valutare scenari di affidamento manageriale, oppure, rivolgendosi per tempo ad un buon consulente, si può disporre la successione con strumenti diversi o pianificare il passaggio generazionale per tempo.

TRASFERIRE IL PATRIMONIO OGGI

Uno strumento che permette di passare una azienda ai familiari è il patto di famiglia. Però è vantaggioso solo se chi riceve la donazione non deve liquidare qualche altro familiare dopo la successione. Di recente infatti la Corte di Cassazione ha stabilito che, nel caso di liquidazione di una quota del valore aziendale da parte di un fratello, che aveva ricevuto l’azienda dal padre, nei confronti della sorella non beneficiaria di alcuna proprietà in azienda, si configura la situazione della donazione che comporta il versamento di imposte per il valore superiore al 100mila €.

La donazione al figlio o ad altri componenti familiari e non, è proprio un altro strumento molto diffuso in Italia.

Anche in questo caso meglio rivolgersi ad un consulente e tenere presente ad esempio, che nel caso di immobili, potrebbe essere opportuno aggiungere la clausola di reversibilità, per tutelarsi nel caso il donatario (chi riceve) morisse prima del donatore.

Esiste anche la donazione con riserva di usofrutto: significa trasferire tutto il patrimonio al destinatario senza privarsi del bene finchè si resta in vita. Anche per questi strumenti sono previsti degli oneri di natura fiscale. Il vantaggio di utilizzarli è il passaggio con costi certi, alle aliquote ed alle imposte previste oggi, senza rischiare che cambiamenti alla legislazione vigente comportino situazioni peggiorative.

Facciamo un ultimo esempio per capire come possa essere vantaggioso considerare la donazione come strumento di pianificazione.

Esempio 6 – COPPIA CON DUE FIGLI e proprietà di 2 immobili

In caso di morte di uno dei genitori la successione prevede 1/3 ciascuno tra il coniuge superstite e i figli. Il primo effetto sarebbe che nessuno avrebbe la proprietà di un immobile per intero. Di sicuro tutti pagheranno le imposte di successione. Nell’ipotesi della successiva morte dell’altro genitore, i due figli erediterebbero la parte di proprietà, pagando ancora una volta le imposte di successione e di nuovo non disporrebbero della proprietà piena di un immobile ciascuno, perché sarebbe condivisa con l’altro fratello.

Con una Consulenza patrimoniale evoluta, i due coniugi saprebbero che uno dei due potrebbe cedere con usufrutto la sua parte di proprietà sui due appartamenti all’altro coniuge e ad ognuno dei figli la nuda proprietà, ciascuno su uno degli appartamenti. In caso di morte di un genitore non sarà necessario pagare imposte e l’altro coniuge potrà utilizzare le proprietà per tutta la sua vita. Alla morte dell’ultimo genitore, ognuno dei figli diverrà in automatico proprietario del suo appartamento, riducendo al minimo i costi per imposte, avvocati o notai.

Consulenza Patrimoniale evoluta significa essere informati, stimolati, senza fermarsi solamente al 33% della nostra vita patrimoniale. È con l’educazione patrimoniale che possiamo essere padroni al 100% dei nostri beni e dei nostri rapporti familiari e non.

Dovrebbe essere naturale confrontarsi con un consulente per capire quali siano le esigenze della mia famiglia, quanto valga il mio patrimonio, quali siano i rischi di conservazione del patrimonio o i rischi che potrei incontrare con le mie scelte per gestirlo e possibilmente per farlo aumentare.

È importante valutare una strategia di Tutela e di Successione patrimoniale perchè ci permette di vivere più sereni oggi, di fare scelte consapevoli e di non lasciare in futuro tutto l’onere delle decisioni ad altri.

Per approfondire o per trovare tanti spunti ed aggiornamenti, scrivimi a chiedo@salottifinanziari.info e iscriviti alla mia Newsletter

dott.ssa Mara Sella