L’argomento, purtroppo, è di un’attualità sconfortante, al punto da essere divenuto oggetto di film di successo come “Cento Domeniche” di Antonio Albanese, che racconta una storia come tante di avidità, maleducazione finanziaria e truffa.

In Italia, dal 2001 a oggi, sono quasi un milione e mezzo gli investitori coinvolti in malafinanza: oltre 25 casi, per un patrimonio di 52 miliardi di €uro. Inconsapevolezza, ingordigia e illeciti producono un costo per ciascun caso di circa 2.150 euro l’anno: in sostanza, una tredicesima buttata!

Ma allora, come giostrarsi tra ignoranza finanziaria, malafinanza e nuovi FININFLUENCER, che costituiscono l’ultimo allarme a proposito di abusi e truffe?

Sicuramente è fondamentale reagire e informarsi, perché chi resta fermo, in un mondo che va alla velocità della luce, non può che tornare indietro e mangiarsi il capitale.

Fonte: Sole 24 Ore Plus 24, 17 febbraio 2024

Fonte: Sole 24 Ore Plus 24, 17 febbraio 2024

Antonio Albanese nel suo film “Cento Domeniche” racconta una storia che, purtroppo, è la fotocopia di quella di molti investitori traditi.

Un uomo semplice che, con sacrifici e con le ferie mancate di cento domeniche, è riuscito a costruirsi una piccola bolla di felicità per una vecchiaia tranquilla, incappa inconsapevolmente in un crack bancario che gli porta via tutto. Un uomo orgoglioso, che si fida del direttore di banca e dei suoi consigli perché, da sempre, la banca è il suo punto di riferimento affidabile e scontato.

Un film che ha riscosso successo perché, proprio come il protagonista, in molti hanno vissuto la stessa narrazione sulla propria pelle.

Si tratta di un fenomeno dovuto principalmente al fatto che l’italiano medio ha una bassa educazione finanziaria, al punto che, la maleducazione finanziaria, nell’ultimo quarto di secolo, si è trasformata in un costo sociale non più sostenibile. Una colpa che ricade tanto sui risparmiatori quanto su banche e intermediari finanziari, che vendono senza fare consulenza e con profili di rischio inadeguati.

Ma allora cosa fare?

Mettere tutti i soldi sotto al materasso? Con questo tasso di inflazione, l’unica certezza sarebbe quella di perderli, senza contare che si dovrebbe investire anche in un buon sistema di allarme!

Ecco le 8 regole per autotutelarsi: 4 cose da fare e 4 da evitare!

4 COSE DA FARE
  • 1

    Diversificare, diversificare, diversificare: la regola che avrebbe salvato la maggior parte dei casi! È fondamentale investire su strumenti, valute, settori e paesi diversi. Mai mettere tutti i propri risparmi in un unico investimento, anche quando ci sembra quello più sicuro e infallibile. Il titolo di stato, la banca sotto casa, il direttore amico dell’amico non sono necessariamente una garanzia… l’economia non è una scienza esatta e non possiamo sapere cosa succederà domani!

  • 2
    Leggere sempre il KID, ovvero il documento con le informazioni chiave relative all’investimento e, soprattutto, non sottoscrivere ciò che non si capisce. Fare sempre anche le domande che ci sembrano banali: meglio passare per ignoranti che per fessi!
  • 3

    Usare bene i social e il WEB: l’argomento dei nuovi fininfluencer è talmente complesso, che gli ho dedicato un intero paragrafo: lo puoi trovare qui!

  • 4
    Controllare il sito CONSOB, per verificare se la banca scelta è autorizzata a operare in Italia e se è quotata in borsa. Non è, infatti, necessario investire tramite un intermediario estero o, perlomeno, è sicuramente più costoso e complicato.
4 COSE DA EVITARE
  • 1

    AMMIOCUGGINO! È sempre meglio affidarsi a un consulente finanziario che al consiglio di amici, parenti o del vicino di ombrellone e stare molto attenti alle mode del momento.

  • 2

    INGORDIGIA: le pubblicità di soldi facili sul web allettano e, stanchi o afflitti dal lavoro, è facile lasciarsi trascinare nel sogno di soldi rapidi e veloci che, però, non esistono.

  • 3

    RIMANDARE: è importante cominciare a investire, senza rimandare. Questo consente di scegliere i propri investimenti con calma, senza essere spinti dalla fretta o dalla preoccupazione indotta dalla necessità di non perdere occasioni.

  • 4

    TELEFONATE: non dare mai retta alle telefonate, che sono i metodi più subdoli usati da truffatori, spesso anche molto aggressivi.

Cosa sapere sui FININFLUENCER e come tutelarsi

Oggi le raccomandazioni finanziarie, le ultime notizie, le guide, ma anche le truffe, passano via web e il focus è sempre più spostato sui FININFLUENCER, ovvero gli influencer finanziari sui quali l’ESMA ha recentemente diramato un warning!

La prima regola da ricordare è che, quando il pasto è gratis, il prodotto da vendere siamo noi!

Il 97% degli influencer finanziari attivi in Europa pubblica contenuti commerciali, ma solo uno su cinque indica sistematicamente che il suo contenuto è pubblicitario.

È fondamentale non dimenticare che, in questo mondo, non c’è mai nulla di gratis! Quando APP o servizi finanziari sono apparentemente gratuiti significa che il cliente diventa “il prodotto”, il fine ultimo di tutto il sistema pubblicitario o di raccolta dei dati che ci gira attorno.

Capiamo di più sui Fininfluencer
Il recente report del CFA Institute, intitolato “The Fininfluencer Appeal: Investing in the Age of Social Media”, si focalizza sull’impatto dei fininfluencer sulla generazione Z, ovvero quella dei giovani compresi tra i 18-25 anni.

I post proposti dai Fininfluencer sono facilmente accessibili, spesso accompagnati da focus esplicativi e sono normalmente più focalizzati su azioni, Etf e fondi indicizzati che su criptomonete, ma con una grande lacuna nella divulgazione dei rischi degli investimenti stessi.

Si riscontra, inoltre, una grossa preoccupazione sull’inconsapevolezza da parte dei lettori in merito ai compensi ottenuti dai Fininfluencer tramite la promozione dei prodotti.

Fonte: Sole 24 Ore Plus 24, 17 febbraio 2024

Personalmente, mi lascia interdetta che solo il 2% dei Fininfluencer si occupi di pensioni. La vita media delle persone si allunga e le nascite diminuiscono a ritmo crescente, pertanto il problema della longevità, ovvero di come faremo a vivere la nostra vecchiaia (e soprattutto con cosa), sarà sempre più prioritario. Eppure nessuno ci pensa: sarà questa forse la più grossa maleducazione finanziaria del futuro?

Tornando a noi e al problema delle truffe o, meglio, alla necessità di una maggiore consapevolezza, sarebbe sicuramente utile riuscire a capire qual è la differenza tra chi è un Fininfluencer professionista e chi non lo è. In sostanza, capire da che pulpito arriva la predica.

Fonte: Sole 24 Ore Plus 24, 17 febbraio 2024

IN CONCLUSIONE

In sintesi, il primo passo per diventare investitori liberi e consapevoli è quello di evitare la concentrazione del patrimonio solo su alcuni asset e avere idee chiare sul concetto di rischio e di rendimento, informandosi bene prima di scegliere l’investimento.

Al di là del vincere la nostra pigrizia finanziaria, non restando indifferenti o peggio ancora fermi, è basilare farsi sempre curare da un medico, certificato ed esperto: un consulente finanziario. Fidarsi del web o curarsi da soli può, infatti, comportare dei rischi finanziari enormi!