Le notizie delle scorse settimane, legate all’incertezza politica del post elezioni in Italia, hanno posto nuovamente all’attenzione di tutti lo Spread, risalito per breve tempo anche oltre quota 300, riportando alla mente degli italiani più pessimisti alcuni momenti della crisi del 2011.
Per capire cos’è lo Spread è fondamentale conoscere cosa sono i titoli di Stato BTP e prima ancora, stabilire cosa si intende per Debito Pubblico.

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Cos’è il debito pubblico

Possiamo paragonare il debito pubblico al mutuo per una famiglia. Quando non abbiamo il denaro necessario per acquistare un’abitazione, ci rivolgiamo ad un istituto bancario per ottenere, tramite un mutuo, il denaro per l’acquisto della casa, in cambio della restituzione dell’importo nel tempo con gli interessi. Ovviamente l’istituto bancario richiede delle garanzie per concedere il mutuo, verificando la situazione personale, reddituale e patrimoniale del richiedente, in modo da evitare di concedere denaro nei casi di un alto rischio per la restituzione.
Come può fare uno Stato a finanziarsi, per gestire la spesa pubblica data da pensioni, sanità, stipendi pubblici, infrastrutture, ecc.? Ci sono tre possibilità:
  • agire con la tassazione
  • indebitarsi, chiedendo prestiti
  • creare nuova moneta da utilizzare per la spesa corrente, ricorrendo alla banca centrale
Tralasciamo subito la terza ipotesi, perchè la creazione di moneta (Quantitative Easing), è una procedura eccezionale che può essere utilizzata solo per periodi limitati di tempo, altrimenti comporta grossi squilibri.
Di solito gli Stati per finanziare la spesa pubblica, utilizzano come primo strumento quello della tassazione. Quando questa però cresce oltre un certo limite di equilibrio, per non rischiare una recessione, lo Stato si affida all’indebitamento, chiedendo prestiti, attraverso i Titoli di Stato e impegnandosi al pagamento degli interessi.
Quando si parla di debito pubblico, occorre valutare il risultato che si ottiene utilizzando i prestiti. Per questo si considera il debito pubblico assieme alla crescita del PIL: infatti l’aumento del debito non è un problema, se ad esso corrisponde un adeguato aumento del PIL del Paese. Significa che il debito è utilizzato bene, per investire. Se invece il debito contratto non trova corrispondenza in un’adeguata crescita del PIL, significa che il Paese sta spendendo male le sue risorse. In questi casi è difficile che lo Stato riesca a finanziarsi sul mercato, perchè trova con maggiori difficoltà investitori disposti a rischiare il loro denaro, e questi lo fanno solo a fronte del riconoscimento di un alto tasso di interesse.

Chi presta i soldi allo Stato in cambio del pagamento degli interessi? La risposta è molto semplice: chiunque può prestare denaro a qualsiasi Stato del mondo in cambio di interessi tramite l’acquisto dei titoli di stato. Quindi i titoli di stato rappresentano il debito pubblico dello Stato stesso. I titoli possono essere acquistati da ogni singolo cittadino (tramite la propria banca o sim), dai fondi di investimento, dai fondi pensione, dalle banche, ecc. In questi casi i soldi prestati agli Stati sono i risparmi delle persone. Spesso però sono anche gli investitori stranieri, perlopiù banche, ad acquistare titoli di Stato. I titoli di Stato italiani più comuni sono i BTP.

Cosa sono i BTP

I BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) sono titoli di Stato italiani con scadenza di investimento a medio e lungo termine, dai 3 ai 30 anni. Il guadagno o la perdita in conto capitale di un BTP si calcola con la differenza fra quanto il risparmiatore ha pagato il titolo e quanto viene rimborsato a scadenza, che quasi sempre sarà il 100% del valore nominale. Ma esistono altri titoli nazionali e diverse variabili possibili. Con gli stessi BTP ad esempio è possibile rivendere un titolo dopo averlo acquistato, in questo caso si parla di mercato secondario.

Cos’è lo Spread?

Lo spread è la differenza tra il tasso di rendimento di un Btp decennale italiano e quello di un titolo decennale di altro Paese. Per calcolare lo Spread in un dato momento, viene fatta la differenza tra il rendimento dei due titoli, usando per il calcolo il prezzo che i due titoli hanno in quel momento, al posto del loro prezzo di acquisto. Dire ad esempio che lo Spread tra Btp e Bund tedesco è di 350 punti base, significa semplicemente che il Btp rende il 3,5% in più rispetto al Bund. Perché si prende come riferimento il titolo tedesco? Si possono fare confronti con altri titoli di Stato e quindi valutare diversi spread. Però nell’area dell’euro l’economia tedesca è la più forte e quindi i titoli della Germania vengono presi come riferimento.

Perché lo Spread sta salendo?

Abbiamo detto che i titoli di Stato vengono comprati e venduti anche sul mercato secondario, dove si formano i prezzi dei Btp già collocati in asta. Se le quotazioni scendono, quando molti vendono i titoli italiani per paura di quello che potrebbe accadere, come si è verificato nelle settimane di post-elezioni 2018, lo Spread aumenta. Quando lo Spread aumenta, significa che stanno aumentando i dubbi sull’affidabilità dell’Italia che ha emesso i titoli. Quando lo Stato riguadagna credibilità, normalmente lo Spread diminuisce. Per essere precisi, in realtà è anche possibile che lo Spread aumenti, quando il rendimento del titolo di stato straniero con sui si confronta il BTP diminuisce a causa dell’aumento della domanda di mercato. Occorre sempre contestualizzare i vari momenti.
Nella fase politica del post-elezioni 2018, l’Italia è stata considerata un paese po’ più “rischioso” di prima e quindi costretta a finanziarsi emettendo nuovi titoli di stato, con interessi più alti che in precedenza. Questo ovviamente, provoca un peggioramento del debito e quindi dei nostri conti pubblici. Per quanto possa avere grossi problemi tuttavia, uno Stato è comunque un emittente più solido di quanto possa essere un’azienda privata.
Al presentarsi di una crisi grave, però, le agenzie di rating abbassano il loro giudizio, ritenendo lo Stato un debitore meno affidabile. Quando viene declassato uno Stato, di solito la stessa sorte tocca alle grandi imprese nazionali e soprattutto alle banche, che hanno nelle loro casse buona parte dei Buoni del Tesoro. Se vengono declassate nel rating, le banche hanno a loro volta maggiori difficoltà a raccogliere denaro sul mercato per finanziarsi, per esempio emettendo obbligazioni sulle piazze internazionali. Di riflesso le banche sono costrette a essere meno generose con i clienti quando chiedono loro soldi in prestito. Con un aumento significativo dello spread e una conseguente stretta creditizia, diventano dunque più cari i prestiti e i fidi concessi dalle banche alle imprese, con un conseguente freno alla crescita economica oggi in corso.
Ecco perchè lo Spread è un indice importante e perchè influenza la nostra vita quotidiana.
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*(tempo di lettura stimata, esclusa la visualizzazione del video)

Alcuni spunti di questa newsletter fanno riferimento all’articolo di Panorama: “Spread a 300 punti, 5 cose da sapere”