Il mondo dei metodi di pagamento e delle transazioni digitali è in evoluzione.

Contactless, cashless, moneta digitale, nei pagamenti. Strumenti come app, portali digitali (compresi quelli per il trading online) per gli investimenti.

Eppure la liquidità sui conti correnti in Italia non è mai stata così alta come oggi.

Conoscere gli strumenti a disposizione per investire e fare pagamenti, permette di evitare sorprese e di tutelare i propri risparmi, senza incorrere in errori come quello banale di nasconderli sotto al materasso.

(questo articolo è estratto dalla mia newsletter del 17 novembre 2020)

Due settimane fa abbiamo preso in considerazione il mondo in evoluzione dei pagamenti digitali, soffermandoci alla fine della prima parte, sull’argomento molto importante della sicurezza. (trovi l’articolo precedente qui)

In questa seconda puntata ci concentreremo su questi tre punti:

  • €uro Digitale
  • Cos’è una moneta
  • “Cosa vale del contante”

 

Ebbene sì: la BCE comincia a parlare di EURO DIGITALE!!!

In BCE (Banca Centrale Europea) si comincia a parlarne ma secondo alcuni esperti potremmo già essere in ritardo.

Come abbiamo visto nella newsletter precedente, secondo Paolo Savona siamo molto indietro sull’euro digitale. (articolo “Monete digitali, troppi ritardi decisionali – Il Sole 24 Ore 21/10/2020)

I primi di ottobre la Banca Centrale Europea ha pubblicato un rapporto dettagliato sulla possibilità di varare la moneta “Euro digitale”: un grande progetto, una sfida di ampia portata che coinvolge tutti i Paesi della zona Euro e che pone, per la prima volta, le basi per distribuire la moneta di banca centrale direttamente ai cittadini e alle imprese. Per tutti e digitale, così cambia l’euro.

Perché tutto ciò? Proprio per l’aumento della domanda di pagamenti elettronici, a discapito dell’utilizzo del contante! L’Euro digitale permetterebbe di disporre di uno strumento importante per garantire che i pagamenti siano rapidi, sicuri e immediati come avviene per una normale transazione in banconote.

Credo che la nuova moneta digitale nascerà quando sarà una moneta, quando aggiungendosi a quelle digitali e virtuali esistenti, contribuirà a risolvere i problemi, non a crearli.

Quali sono le caratteristiche di una moneta

Riflettiamo su due domante:

  • Quali sono le proprietà fondamentali di una moneta?
  • Per rispondere a quali rischi è nata la moneta?

Innanzitutto, una moneta dovrebbe servire per rispondere alle nostre esigenze in termini di disponibilità e anche in termini di tempo. Infatti da un lato noi desideriamo poter fare acquisti nel momento in cui avvertiamo un bisogno, dall’altro dovremmo poter spendere quando decidiamo di farlo.

Perché ciò si realizzi, una moneta innanzitutto deve essere accettata da tutti e storicamente, abbiamo imparato che questo avviene tanto più quanto diventa l’unità di conto di riferimento per calcolare i prezzi.
Però per essere accettata, una moneta deve avere un valore garantito ed essere (possibilmente) solo marginalmente soggetta al rischio di svalutazione.

Quando risponde a questi primi requisiti, una moneta è considerata una riserva di valore: è così che posso accantonare risparmi e quindi valore, per il futuro, per fare fronte alle esigenze più diverse, quando ne avrò bisogno o quando deciderò.

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Il valore di una moneta dipende però dalla sua disponibilità, quindi dalla caratteristica di essere accessibile in quantità sufficiente e allo stesso tempo limitata. Per questo motivo la quantità di una moneta deve essere misurabile.

Utilizzando un approccio più filosofico, potremmo dire che la moneta è contemporaneamente antica e moderna. La caratteristica antica è quella della “riserva dell’informazione”, la riservatezza. Infatti posso pagare o acquistare “senza lasciare traccia di me” e l’anonimato è da sempre un valore apprezzato.
Però la moneta è contemporaneamente anche moderna, perché la digitalizzazione, tanto più se favorita e veicolata dagli strumenti Social (ricordiamo che i grandi, tra cui Facebook si sono interessati direttamente per “coniare una propria moneta”), metterà il tema della difesa della privacy sempre più al centro.*
Anche su questa problematica l’€uro digitale in via di costituzione dovrà confrontarsi, senza trascurare gli aspetti di sicurezza che abbiamo già accennato nella precedente newsletter

 

Un secondo cambio epocale per la moneta

A questo punto abbiamo chiaro che, quando parliamo di moneta, di quella digitale come di quella fisica, questa deve avere caratteristiche di accettabilità, stabilità e disponibilità.
Un tempo le monete erano coniate direttamente sul materiale (supporto fisico) ritenuto di valore (bronzo, argento, oro…). Il materiale della moneta era pesato e in base a questo le monete erano “prezzate” al momento del conio.

Possiamo dire che le monete hanno visto un primo cambio epocale quando si passò dal valore intrinseco del supporto su cui era battuta la moneta, al valore delle riserve di ricchezza. Le Zecche nel corso dei secoli smisero progressivamente di stampare moneta e le Banche iniziarono a stampare banconote (e monete) su un supporto, la carta per le banconote, di valore risibile. Questo rappresentò il passaggio dal valore materiale al valore nominale.

Le banconote in realtà sono anch’esse molto antiche. Storicamente si ritiene che le prime siano state utilizzate in Cina, Paese di origine anche del processo di produzione della carta. Al tempo le banconote come indica il nome, erano proprio delle “note di banca” e costituivano titolo per reclamare il valore in preziosi precedentemente depositato presso una banca.

Dal 1600 le banconote divennero sempre più diffuse in Europa, sostituendo la moneta come supporto e introducendo progressivamente il concetto di valuta, proprio perchè collegate al valore dei depositi di riserva custoditi nelle banche. Mi fermo qui. Se ti interessa approfondire questi scenari storici e l’evento delle speculazioni finanziarie puoi chiedermi privatamente.

Oggi il passaggio progressivo verso i pagamenti digitali può essere considerato un secondo cambio epocale! Non cambia il modo di intendere una valuta. Nelle intenzioni della BCE, questa moneta digitale dovrà facilitare, rendere più sicure e certe le transazioni, garantendo l’accesso alla sua disponibilità da parte di tutti i cittadini e le istituzioni.

Purtroppo per noi italiani in particolare, sembra che qualcos’altro non cambi.

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Lotteria e italiani un amore da sempre

Lotteria e italiani un amore da sempre

Quel che resta costante non è il contante

Moneta… contante… liquidità… carte di credito… euro digitale… cyber security… ma alla fine gli italiani rimangono fermi al 1.682!
Questo è l’anno in cui, a Napoli, ci fu la prima estrazione dei numeri del lotto. Gioco al quale gli italiani versano 20 miliardi di euro all’anno delle loro risorse…

1.682 sono però anche i miliardi (si avete letto giusto… miliardi) fermi sui conti correnti. Una cifra pari al PIL italiano, cioè l’equivalente della ricchezza che si stima sarà prodotta in Italia quest’anno. Gli italiani confermano la loro preferenza per la liquidità e una irragionevole avversione verso investimenti consapevoli.

Ricordiamo che a fine 2019 erano già 1.404 i miliardi in “liquidità” sui conti correnti italiani (ne abbiamo parlato un anno fa anche nell’articolo Risparmi, Tassi e Incertezze)

Pensiamo un momento ad una situazione di bisogno.

Che si spenda in contanti, con un assegno oppure contactless o con un bonifico, poco importa: se ne hai bisogno, se hai progetti che a breve si realizzeranno, è giusto e corretto tenere a disposizione quel denaro che ragionevolmente potrebbe servire.

Ma se non servono di li a breve… tenere accantonati i risparmi è solo un segno, una prova della tua emotività, della paura di una situazione mai vissuta prima e incomprensibile. Per questo ci sono adeguati strumenti di copertura, di protezione, di pianificazione per i tuoi risparmi.

Il “cash”, inteso come la liquidità non necessaria nel breve periodo e lasciata dormire nei conti correnti è la scelta, o non scelta, peggiore che si possa fare!
Quanto penso possa servirmi da tenere libero a disposizione e comodo al pronto uso, certamente va calcolato e programmato. Il resto è di troppo e “va fatto lavorare”.
Perché se quello che cerchi è la certezza… lasciando la liquidità in conto l’unica certezza è che ci perderai!!!

Per approfondire questo spunto ti invito alla lettura di “Il denaro senza obiettivi è solo carta CLICCA QUI un articolo che ho scritto tempo fa e che approfondisce molto bene questi concetti.

 

dr.ssa Mara Sella
Consulente finanziario Tutela Patrimoniale

Tel. e Whatsapp 04441497617
Viale Trento 52 – 36100 Vicenza

 

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