10 marzo 2021 “dietro non si torna” cantava Vasco nella canzone Gli Angeli… “non si può tornare giù”
È la data di entrata in vigore del Regolamento sull’informativa sulla sostenibilità in finanza.

Bello!?! E cosa cambia per me? Vi chiederete… Cos’è un investimento sostenibile? Quanta sostenibilità mi posso permettere nel mio portafoglio? Com’è una consulenza ESG?

La nuova frontiera del sostenibile, il nuovo FarWest si comincia a delineare. Ci toccherà sul vivo sia come singoli risparmiatori e investitori sia come imprenditori di azienda. Che lo vogliamo o no. Se vuoi saperne di più mettiti comodo e continua la lettura.

La strada è ancora lunga, ma a piccoli passi si possono scalare le montagne.

Sostenibile non significa solo Green

Nel mio articolo di ottobre (clicca per rileggere) spiegavo perché sostenibile non significa solo essere green, ma anche essere socialmente responsabili e con una buona governance. Naturalmente è importante partire dagli obiettivi, dalla teoria bisogna passare ai fatti e alla concretezza, altrimenti è tutto inutile.

Prima di tutto un breve riassunto.

ESG: ENVIRONMENTAL è in modo sintetico l’essere green, tutto ciò che è legato al clima, all’inquinamento e all’utilizzo delle risorse… la responsabilità SOCIALE è tutto ciò che è inerente alla salute, sicurezza, lavoro minorile, rispetto dei generi… GOVERNANCE è legato ai fattori relativi al governo societario, con attenzione alla remunerazione e corruzione.
Da questi concetti chiave deriva l’acronimo ESG.

Il fatto è che essere sostenibile sta diventando una moda, i titoli green hanno fatto boom come ha certificato il Fondo Monetario Internazionale, ma è importante capire quanto di reale c’è sotto o se si tratta solo di una verniciata di verde. Tecnicamente in gergo si definisce rischio di “greenwashing” ovvero di un ecologismo di facciata.

Ma andiamo con ordine.

Per riconoscere il vero Green ci sono 3 elementi chiave

Trasparenza: le nuove regole europee sulla finanza sostenibile, destinate alle società di gestione, alle banche e ai fondi pensione oltre che a noi consulenti finanziari, chiedono di spiegare chiaramente nei siti web e nell’informativa precontrattuale come siano stati integrati i rischi ESG nella strategia di investimento. Si dovranno definire i prodotti (ovvero gli strumenti) con le caratteristiche ambientali e sociali tali da essere promossi e quelli che invece sono solamente sostenibili. In sostanza si vuole chiarire cosa è sostenibile e cosa non lo è in riferimento ai prodotti di investimento. E dici poco…

Tassonomia: non si è sostenibili solo in un senso e tutti allo stesso modo. La tassonomia definisce i criteri minimi che le attività economiche dovrebbero rispettare per essere considerate ecosostenibili. Il 9 marzo 2020 è stato pubblicato il report finale sulla “tassonomia UE” delle attività economiche sostenibili redatto dal Technical Expert Group Sustainable Finance dopo oltre un anno di lavoro. In questo report sono state individuate le attività economiche in grado di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di emissioni zero entro il 2050 e i relativi criteri di selezione. Perché ogni settore merceologico ha le sue caratteristiche e può contribuire in modo diverso alla sostenibilità. Chi costruisce auto, chi estrae petrolio o produce energia avrà un cammino diverso verso la sostenibilità rispetto ad una banca o a chi produce pasta. La tassonomia è dunque un sistema per “pesare” la sostenibilità delle società in base al loro settore ed al loro impatto ambientale per dare una valutazione oggettiva.

Queste attività dovrebbero contribuire in modo sostanziale a uno o più di sei obiettivi ambientali, senza danneggiare in modo significativo nessuno degli altri cinque. Gli obiettivi sono:

  • mitigazione dei cambiamenti climatici
  • adattamento ai cambiamenti climatici
  • protezione delle acque e delle risorse marine
  • transizione verso un’economia circolare
  • prevenzione dell’inquinamento
  • protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Inoltre, le attività dovrebbero essere svolte nel rispetto dei diritti umani, con specifico riferimento alle convenzioni fondamentali del lavoro dell’Organizzazione internazionale del lavoro.

Rating ESG: quindi come fare le pagelle? Come fare a capire se un fondo è sostenibile o meno? Fondamentale punto di partenza è trovare il nesso riconoscibile materialmente tra la questione di sostenibilità, qualsiasi essa sia (E, S oppure G) e i drivers di valore, cioè i ricavi e le spese, entrate e uscite della società stessa. Sembra facile ma non lo è!

Ognuno è sostenibile a modo suo e trovare una scala comune che identifichi quanto è sostenibile un’azienda non è facile. Allo stesso modo i prodotti di investimento possono essere classificati come sostenibili perché escludono al loro interno chi non è ESG (per esempio un fondo che esclude qualsiasi azienda che commercia o produce armi), oppure perché includono soprattutto aziende a carattere sostenibile. La prima visione esclude, il secondo metodo include. In ogni caso la valutazione ESG aiuta le scelte degli investitori più sensibili agli argomenti della sostenibilità.

Interessante anche l’investimento tematico basato sui cosiddetti “mega trend”: consumi, tecnologia, urbanizzazione, clima, demografia, energie rinnovabili, acqua, foreste…

E poi? Bisogna riepilogare tutto e saperlo raccontare agli investitori!

Raccontare la sostenibilità in azienda

DNF: arriviamo alle aziende. Perché i prodotti sostenibili, in pratica investono nelle obbligazioni o nelle azioni delle cosiddette aziende sostenibili, aziende certificate ESG. Arriviamo così agli imprenditori. Dal consumatore all’imprenditore. Nessuno escluso!

DNF è la dichiarazione non finanziaria, allegata al bilancio, che dal 2017 impone alle grandi aziende con più di 500 dipendenti di spiegare cosa stiano facendo di sostenibile e come. Snobbata ancora dalla gran parte delle PMI, in realtà sta diventando uno strumento sempre più importante, in quanto spesso l’unico modo per far capire al mondo (agli investitori, fornitori e ai clienti) come e quanto io sia sostenibile.

Altrimenti??? Rischio di essere fuori dal gioco!!!

DNF dichiarazione non finanziaria Il Sole 24 Ore

DNF dichiarazione non finanziaria Il Sole 24 Ore

approfondimenti su Il Sole 24 Ore

Le informazioni non finanziarie ormai fanno parte del bilancio di un’azienda; sulla base di esse i soci e gli altri portatori di interessi possono anche promuovere un’azione di responsabilità se necessario. Insomma, il bilancio diventa sempre più verde! E nonostante non sia obbligatorio per tutti, anche alle PMI converrà attrezzarsi e cominciare a comunicare dati sulla sostenibilità al mercato.

Il socio ESG

Come sostiene nell’intervista al Il Sole 24 Ore Marisa Parmegiani, presidente di CSR manager network, i grandi cambiamenti arriveranno entro il 2025. Anche se gli input da Bruxelles impatteranno soprattutto sulle aziende medio-grandi, nessuno potrà sentirsi escluso. Meglio organizzarsi per tempo.

La cosa bella è che si tratta di un cambiamento spinto dalla domanda: le regole dall’alto stanno arrivando per mettere ordine in quella che è una materia nuova e con molte sfumature. Ma la richiesta parte dai consumatori, chi non è sostenibile ha una marcia in meno, anzi forse non ha neppure la marcia!

10 comandamenti e 1 invito per la Sostenibilità

Ho cercato di fare sintesi e di mettere in luce i concetti chiave. Vi lascio con i 10 comandamenti ESG di Sasja Beslik, uno tra i più stimati esperti nel mondo della finanza sostenibile. Quello che mi è piaciuto di più è il numero 3: ci vuole tanta pazienza!

10 comandamenti sostenibilità secondo Beslik

10 comandamenti sostenibilità secondo Beslik

clicca sull’immagine per visualizzare l’articolo su Plus Il Sole 24 Ore

Sostenibilità è uguale a pazienza e lungo termine. Niente speculazione! Il che non vuol dire fare beneficenza ma il fattore tempo è importante.

E tu hai un consulente certificato ESG al tuo fianco?

Certificato ESG Mara Sella

Certificato ESG Mara Sella

 

Se vuoi saperne di più su questo argomento ti consiglio di non perderti il prossimo webinar:

20 maggio 2021 ore 18:30 Webinar
AMBIENTE E FINANZA: LA TRASFORMAZIONE SISTEMICA
DEL VENTUNESIMO SECOLO

un evento imperdibile con il dott. Michele Stua esperto internazionale di politiche dei cambiamenti climatici

le cui ricerche hanno contribuito a definire alcuni aspetti normativi dell’accordo di Parigi, adottato nel dicembre 2015 alla Conferenza di Parigi sul Clima (COP21), che impegna i paesi aderenti a ridurre di almeno del 55%, entro il 2030, le emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990.

Di cosa si parlerà durante l’evento?

1: i temi e i termini della sostenibilità e dei cambiamenti climatici
2: le politiche e le strategie legate alla sostenibilità e ai cambiamenti climatici
3: le applicazioni pratiche attuali e future nella finanza

È un webinar organizzato da Fideuram

Come partecipare?

CLICCA e scrivimi una mail chiedendo di iscriverti e ti manderemo tutte le informazioni!

 

dott.ssa Mara Sella

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