Siamo in un periodo con tassi vicini a uno storico zero.

È difficile scegliere come mettere al sicuro i propri risparmi e come gestire il capitale. Mi piace riutilizzare una frase molto diffusa nei corsi di formazione: “il denaro senza obiettivi è solo carta.”

Non so a chi sia attribuibile per primo e non ha importanza. La utilizzo qui solo perchè rappresenta bene il concetto di cui voglio parlarvi oggi.

Quando i tassi sono bassi la tentazione è forte. Perchè non dare ascolto al detto:

meglio lasciare i soldi sotto al materasso?

Sarebbe un grave errore e ve lo spiego subito. Ci sono almeno due buoni motivi per non tenere troppo liquidità e per non lasciare i soldi sul conto corrente.

Scopriamo assieme il primo motivo: analizziamo i dati ISTAT dell’Indice dei Prezzi al Consumo (la sigla CPI in inglese) che misura la nostra capacità di acquisto. Prendiamo in esame gli ultimi 20 anni dal 1997 al 2017. Cosa è successo?

Ho riportato i dati nella tabella qui sotto, mettendo a fianco il grafico. La linea azzurra rappresenta il nostro capitale che dorme, non investito. La linea arancio rappresenta la variazione annua dell’indice dei prezzi al consumo (CPI)

Soldi sotto al materasso e Indice dei Prezzi al Consumo – fonte: dati ISTAT NIC

Cosa è (spero, sarebbe) successo ai nostri soldi lasciati in liquidità negli ultimi 20 anni?

-30,22% l’erosione che ha subito un capitale di 100.000,00 per effetto dell’inflazione
-20,51% nei primi 10 anni

Non investire fa perdere sicuramente soldi!

Secondo motivo: Sul risparmio pesa una tassa «occulta» da oltre 10 miliardi

La fonte per questo spunto è un articolo de “Il Sole 24 Ore” del 9 gennaio, che definisce la liquidità la parte di ricchezza meno redditizia.
Gli italiani tengono 873 miliardi in contanti e su conti correnti a vista. Insomma: in strumenti a rendimento zero. E poi hanno altri 456 miliardi in altri depositi. Totale: 1.329 miliardi di liquidità. Considerando che l’inflazione nel 2017 è stata dell’1,2% e che il rendimento medio dei depositi in Italia è stato dello 0,4%, si può a spanne dire che su questi 1.329 miliardi gli italiani abbiano “perso” in termini reali almeno lo 0,8%. Si tratta di 10,6 miliardi di euro. Senza contare il soldi sotto al materasso che non hanno reso nemmeno quel 0,4%!

Dobbiamo rassegnarci? No! Esiste una strada, possiamo pianificare il nostro viaggio e raggiungere gli obiettivi.

Come abbiamo visto nell’ultima newsletter: ALLARGHIAMO e ALLUNGHIAMO lo sguardo.

Prendiamo in considerazione il Mondo e il Tempo.

Il grafico qui sotto parla chiaro: l’indice mondiale dei titoli azionari a lungo termine è sempre positivo. Nello stesso ventennio 1997-2017 se avessimo investito i nostri €100.000 nel 1997, a Natale 2017 dopo 20 anni, il nostro capitale sarebbe quasi raddoppiato.

Naturalmente meglio avere una persona di fiducia con cui confrontarci, che ci aiuti a controllare l’emotività e a fare le scelte giuste.
Senza farci prendere dalle tentazioni di investire prima del dovuto o quando vediamo gli indici scendere.

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