Certamente avrai letto o sentito ai notiziari che a giugno la BCE (la Banca Centrale Europea) ha annunciato un cambiamento importante per i prossimi mesi: il ritorno alla normalità e il TRAMONTO del Quantitative Easing con un lungo periodo di tassi fissi.
Cosa significa per noi cittadini l’annuncio di concludere il Quantitative Easing e di mantenere i Tassi bancari fissi per almeno un anno?
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Soprattutto, la BCE ha dichiarato che non toccherà i tassi fino all’estate 2019!
Tutto questo sulla base dello scenario e delle proiezioni attuali, in leggera crescita, dell’inflazione e di mantenimento degli obiettivi del PIL (Prodotto Interno Lordo) a livello europeo.
Cosa significa la fine del Quantitative Easing?
Un aspetto importante dell’annuncio fatto dalla BCE, è che i reinvestimenti dei titoli in scadenza (acquistati nell’ambito del programma QE) continueranno “per un lungo periodo di tempo dopo la fine del programma di acquisti fin quando saranno necessari per mantenere condizioni di liquidità favorevoli ed un ampio stimolo monetario”. Per quanto riguarda l’Italia, la maggior parte dei bond italiani sono stati acquistati dagli stessi italiani, e la Banca d’Italia è in testa con il 16% dei titoli totali acquistati, la maggior parte per conto della BCE appunto.
Quanto costa all’Italia e ai cittadini, l’aumento recente dello Spread?
Abbiamo parlato di Spread nell’ultima newsletter e sappiamo che è la differenza tra il rendimento di un titolo di stato tedesco e uno equivalente italiano a 10 anni. 100 punti di Spread significa che la differenza di rendimento tra i titoli è dell’1%. Le oscillazioni di rendimento a breve termine dovute all’emotività sul mercato, non comportano grossi rischi. Però se l’aumento di 100 punti dello spread diventasse su base annua, aumenterebbero gli interessi da restituire per i prestiti ottenuti con i titoli. Per l’Italia 100 punti di Spread, cioè l’1% di interesse in più da riconoscere sui bond, corrispondono a circa 1,7 miliardi di €uro. Questo, lo ribadisco, alle condizioni ipotizzate finora, ossia con tassi di interesse bancari stabili, e con PIL e inflazione leggermente in crescita. Ecco perché la scelta della BCE di mantenere i tassi di interesse bancari stabili è molto importante per l’Italia.
Molte persone mi chiedono o affermano che è tutta speculazione. Rispondo con le parole di Salvatore Rossi: “E’ necessario che i risparmiatori capiscano che il mercato si muove su prospettive razionali di rischio e rendimento… La speculazione c’è ma è solo un elemento secondario.” La cosa fondamentale perchè maturi la fiducia degli investitori è che “gli operatori della finanza agiscano in modo serio e trasparente”
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