Certamente avrai letto o sentito ai notiziari che a giugno la BCE (la Banca Centrale Europea) ha annunciato un cambiamento importante per i prossimi mesi: il ritorno alla normalità e il TRAMONTO del Quantitative Easing con un lungo periodo di tassi fissi.
Cosa significa per noi cittadini l’annuncio di concludere il Quantitative Easing e di mantenere i Tassi bancari fissi per almeno un anno?

Sicuramente possiamo dire di non essere tutti dei Draghi (scusa il gioco di parole) in fatto di politica monetaria e quindi nulla di strano se non abbiamo compreso del tutto cosa significhi questo annuncio.

Comunque bastano solo 7 minuti per capire perchè è importante per tutti la decisione della BCE di mantenere i tassi fissi e chiudere il Quantitative Easing

Il fatto

Nella riunione di giugno, la BCE ha annunciato la fine del QE (Quantitative Easing) e l’intenzione di stabilizzare i tassi con maggior forza. La Banca Centrale ridurrà i suoi acquisti mensili da 30 a 15 miliardi di euro al mese da settembre alla fine dell’anno, “in base ai dati in arrivo che non fanno altro che confermare le previsioni di aumento dell’inflazione sul medio periodo”. A partire dal nuovo anno ci sarà uno stop a nuovi acquisti, anche se continueranno ad essere rinnovati gli investimenti sui bond in scadenza, mantenendo la BCE attiva sui mercati europei del reddito fisso ancora per molto tempo. Contemporaneamente non ci saranno aumenti dei tassi di interesse almeno fino all’estate 2019.

Per capire cosa significhi tutto questo, dobbiamo avere conoscere almeno i concetti di base di cosa sono una Banca Centrale, i Tassi bancari e il Quantitative Easing.

1. Banca Centrale

È la principale autorità di politica monetaria di una Nazione o di una Unione Economica. Quando parliamo di Unione Europea, è la Banca Centrale Europea (BCE). La Banca Centrale stabilisce le regole del credito bancario per tutte le altre banche della stessa Nazione o Unione.
La politica monetaria messa in atto da una Banca Centrale ha il fine di orientare il credito bancario e i mercati finanziari, verso gli obiettivi di politica economica, che sono: la crescita della produzione, la piena occupazione e il desiderato livello di inflazione.
Gli strumenti a disposizione della Banca Centrale sono i tassi di interesse e il controllo della quantità di moneta circolante.

2. Tassi di interesse bancari

I tassi BCE sono importanti perchè influenzano i tassi interbancari più importanti, come l’Euribor, a cui fanno riferimento anche i tassi che poi sono applicati sui nostri mutui.
Semplificando, i principali tassi bancari su cui opera la BCE sono:
Tasso di riferimento – è il tasso al quale la BCE fornisce liquidità alle banche, e che viene applicato anche ai depositi obbligatori che le banche devono mantenere presso la BCE. Attualmente è lo 0%
Tasso sui depositi – tasso sui depositi che le banche possono detenere presso la banca centrale e che l’attuale politica della BCE scoraggia. Oggi è -0,40%

– Quantità di moneta circolante

La quantità di moneta circolante viene regolata dalla Banca Centrale tramite l’acquisto e la vendita dei titoli di stato. Acquistando bond, la Banca Centrale aumenta la moneta presente nel sistema economico; vendendone, riduce la quantità circolante. Queste operazioni, dette di “mercato aperto”, sono considerate strumenti convenzionali.
Il Quantitative Easing invece è uno strumento non convenzionale.

3. Quantitative Easing (QE)

Letteralmente la traduzione di questo termine inglese è “alleggerimento quantitativo” e in italiano viene anche definito “allentamento monetario”. Con il QE la Banca Centrale aumenta la quantità di moneta in circolazione creando nuova moneta, mentre nelle operazioni convenzionali, di cui abbiamo parlato poco sopra, questo non accade. Ci può essere creazione di moneta reale o in modo equivalente, si può creare per moneta a livello contabile per via elettronica, ma finisce comunque sui bilanci della Banca Centrale.
Tipicamente con una operazione di QE, vengono acquistati titoli di stato a breve scadenza. Però la Banca Centrale, quando i risultati non sono quelli desiderati o quando prevede un progetto di lungo periodo, come è avvenuto negli ultimi anni per la BCE, può iniziare ad acquistare titoli a più lunga scadenza. Oltre all’acquisto di titoli di stato, gli acquisti di Quantitative Easing possono riguardare anche altre attività finanziarie delle banche, come crediti in sofferenza o quote di società di capitali private.
Il primo effetto del QE è alzare i prezzi dei titoli acquistati, che porta a ridurre i tassi di rendimento dei titoli stessi e a rifornire di liquidità le banche. La nuova liquidità dovrebbe permettere alle banche di erogare più facilmente prestiti a imprese e famiglie con tassi di interesse inferiori e consentire così l’espansione dei consumi e degli investimenti.
Un altro effetto della maggiore liquidità è l’inflazione, cioè l’aumento del prezzo di determinati prodotti o servizi, ma questo può essere causato anche da altri fattori come l’aumento della domanda sul mercato o l’aumento dei costi di produzione. Per altre informazioni su inflazione e deflazione “Treccani -Inflazione e deflazione per tutti
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Torniamo al “fatto”. La BCE ha annunciato per il prossimo dicembre, la tanto attesa conclusione del suo programma di Quantitative Easing. Dal primo gennaio del 2019 gli acquisti di titoli di stato si interromperanno, ma per un “esteso periodo di tempo” la BCE continuerà a reinvestire i titoli in portafoglio in scadenza, tra cui circa 356 miliardi di bond italiani (secondo un’analisi di Intesa Sanpaolo), al fine di “mantenere favorevoli condizioni di liquidità e un elevato livello di accomodamento monetario”.
Soprattutto, la BCE ha dichiarato che non toccherà i tassi fino all’estate 2019!
Tutto questo sulla base dello scenario e delle proiezioni attuali, in leggera crescita, dell’inflazione e di mantenimento degli obiettivi del PIL (Prodotto Interno Lordo) a livello europeo.

Cosa significa la fine del Quantitative Easing?

Salvatore Rossi, Direttore Generale di Banca d’Italia, spiega che la fine del QE “significa che le condizioni nell’area euro si sono normalizzate e la politica monetaria torna da eccezionale a normale“.
Un aspetto importante dell’annuncio fatto dalla BCE, è che i reinvestimenti dei titoli in scadenza (acquistati nell’ambito del programma QE) continueranno “per un lungo periodo di tempo dopo la fine del programma di acquisti fin quando saranno necessari per mantenere condizioni di liquidità favorevoli ed un ampio stimolo monetario”. Per quanto riguarda l’Italia, la maggior parte dei bond italiani sono stati acquistati dagli stessi italiani, e la Banca d’Italia è in testa con il 16% dei titoli totali acquistati, la maggior parte per conto della BCE appunto.

Quanto costa all’Italia e ai cittadini, l’aumento recente dello Spread?

Abbiamo parlato di Spread nell’ultima newsletter e sappiamo che è la differenza tra il rendimento di un titolo di stato tedesco e uno equivalente italiano a 10 anni. 100 punti di Spread significa che la differenza di rendimento tra i titoli è dell’1%. Le oscillazioni di rendimento a breve termine dovute all’emotività sul mercato, non comportano grossi rischi. Però se l’aumento di 100 punti dello spread diventasse su base annua, aumenterebbero gli interessi da restituire per i prestiti ottenuti con i titoli. Per l’Italia 100 punti di Spread, cioè l’1% di interesse in più da riconoscere sui bond, corrispondono a circa 1,7 miliardi di €uro. Questo, lo ribadisco, alle condizioni ipotizzate finora, ossia con tassi di interesse bancari stabili, e con PIL e inflazione leggermente in crescita. Ecco perché la scelta della BCE di mantenere i tassi di interesse bancari stabili è molto importante per l’Italia.

Molte persone mi chiedono o affermano che è tutta speculazione. Rispondo con le parole di Salvatore Rossi: “E’ necessario che i risparmiatori capiscano che il mercato si muove su prospettive razionali di rischio e rendimento… La speculazione c’è ma è solo un elemento secondario.” La cosa fondamentale perchè maturi la fiducia degli investitori è che “gli operatori della finanza agiscano in modo serio e trasparente”

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