Investire con volatilità dei mercati e tassi bassi

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Investire con volatilità dei mercati e tassi bassi

Molti mi chiedono come è possibile fare buoni investimenti anche in un periodo con tassi bassi e quando c’è una elevata volatilità dei mercati finanziari. Non c’è una formula magica ma ci sono tanti ingredienti basati su una serie di riflessioni che aiutano e trovare la strada giusta per ciascuno di noi. Soprattutto, L’UNICA FORMULA VINCENTE È INVESTIRE SU NOI STESSI!
Per questo vale la pena continuare ad aggiornarci #NonSiFinisceMaiDiImparare. Condivido con voi alcune riflessioni che possiamo raggruppare in tre punti:
1) chi siamo, 2) dove andiamo e 3) come pianificare il nostro futuro

In realtà gli spunti sono così tanti che non avendo tutto lo spazio per approfondirli qui, nel testo troverai alcuni collegamenti di approfondimento segnati con >>

Chi siamo

Probabilmente sarebbe meglio intitolare questo paragrafo: Italiani un popolo di risparmiatori

Lo abbiamo sempre sentito dire e in effetti corrisponde ancora a verità. L’ultima ricerca del Centro studi di Unimpresa, conferma che anche nel 2018 i risparmi degli italiani sono cresciuti.
Purtroppo la maggioranza degli italiani
, non sapendo decidere cosa fare, ha lasciato il proprio denaro sui conti, cresciuti in 12 mesi di oltre 50 miliardi di euro e con i c/c che sono arrivati a superare la soglia dei mille miliardi. >>Qui trovi il precedente articolo che parla di lasciare i soldi in conto

Nel 2018 sui conti correnti sono stati accumulati ben 74 miliardi in più rispetto al 2017. Le famiglie confermano la tendenza a contenere le spese ma hanno lasciato in banca 26,1 miliardi in un anno (+2,77%), così pure le aziende, i cui fondi sono cresciuti di circa 20 miliardi (+7,95%), e anche per le imprese famigliari i conti correnti si sono “rimpinguati” di 4 miliardi (+7%).

In sostanza risparmiare non significa sapere anche investire! Così se gli italiani si confermano buoni risparmiatori, dimostrano oggi di non sapere fare le giuste scelte economiche e finanziarie. Nel loro interesse intendo.

Cerchiamo di analizzare la situazione economica dell’Italia e perchè gli italiani siano così indecisi. Comprendendo le cause e i meccanismi potremo trovare anche la chiave di lettura per non rimanere immobili a nostra volta.
È importante rispolverare alcuni concetti di base di economia, almeno quelli necessari, e senza diventare degli esperti, avremo almeno tutte le informazioni minime per fare le scelte giuste. (questo è il motivo per cui ho sostenuto il progetto “Mese dell’Educazione Finanziaria“)
Allora riprendiamo velocemente, “vocabolario alla mano”, cosa significano ad esempio PIL, Inflazione e cosa comporta il Debito pubblico perchè ci aiuteranno a capire da dove arrivano la volatilità e i bassi tassi di interesse.

Il PIL

Il Prodotto Interno Lordo è l’indicatore macroeconomico che fotografa il livello di consumi, di investimenti, di spesa pubblica e di commerci in un determinato lasso di tempo e in una nazione o territorio specifici. Se vuoi approfondire, trovi un breve video con spiegazioni chiare su Te lo spiego
In sostanza il PIL (in inglese GDP=Gross Domestic Product) misura il livello dei consumi e degli investimenti di uno Stato e quindi, in teoria le sue aspettative di crescita e di benessere.
Vediamo qui sotto l’andamento del PIL (GDP) espresso come percentuale di variazione annuale, dal 1980 ad oggi, con le linee di tendenza per il futuro tratteggiate, per Italia (verde), Europa (Viola) e Mondo (arancio). Come vediamo tutte le linee in proiezione sono leggermente in calo ma con valori ancora positivi, con l’italia che ha percentuali di crescita più basse.

PIL GDP reale confronto Italia-Europa-Mondo

PIL GDP reale confronto Italia-Europa-Mondo – fonte: IMF Fondo Monetario Internazionale

Il rapporto Debito/PIL

Una cosa importante è comprendere è a quale prezzo vengono fatti gli investimenti da parte dello Stato, investimenti che dovrebbero tra l’altro sostenere il PIL. Sappiamo che uno Stato per finanziarsi e fare investimenti ha tre possibilità: 1) agire sulla tassazione, oppure 2) indebitarsi chiedendo prestiti o 3) aumentare la moneta circolante (vedi >>Perchè è importante e cosa è lo Spread?)
Non volendo ricorrere ad aumenti di tassazione, generalmente uno Stato richiede prestiti, finanziandosi con i titoli BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) o BOT (Buoni Ordinari del Tesoro)

Il ricorso al prestito tramite titoli in Italia è cresciuto negli anni, aumentando sempre più il nostro indebitamento anche per rifinanziare la restituzione dei debiti contratti con i prestiti già ricevuti. Contemporaneamente il PIL non si è rafforzato di molto. Per questo continua a crescere anche il rapporto Debito/PIL.
Quindi dal momento che un Debito è vantaggioso quando produce un risultato maggiore, possiamo tranquillamente affermare che il debito pubblico italiano attualmente è una zavorra per le potenzialità di sviluppo

Andamento del debito pubblico e del PIL Italia 2006-2016 debito pubblico Italia

Attualmente come sappiamo, non è vantaggioso per noi, come non lo è per i finanziatori istituzionali o quelli stranieri, acquistare titoli di Stato italiani. Infatti i tassi di rendimento dei titoli italiani è calato negli ultimi 30 anni come vediamo nel grafico qui sotto in azzurro. Contemporaneamente è calata anche l’inflazione (linea arancio).
Grafico andamento interessi dei titoli Stato Italia e inflazione

L’INFLAZIONE

L’inflazione è l’aumento del prezzo dei prodotti o dei servizi che può essere causato dall’aumento della domanda sul mercato, dall’aumento dei costi di produzione o dall’aumento di liquidità sui mercati (per approfondimenti su questo e sui tassi di interesse leggi >>BCE, Quantitative Easing e tassi: cose da Draghi?)
Qui sotto vediamo il confronto tra l’andamento del PIL (rosso) e quello dell’Inflazione (verde) in Italia.

Andamento PIL e Inflazione in Italia dal 1980

Andamento PIL e Inflazione in Italia dal 1980 – fonte: IMF Fondo Monetario Internazionale

Tutto questo fa capire che non possiamo nemmeno “dormire sonni tranquilli” accontentandoci di lasciare i soldi sul conto corrente. >>Il nostro capitale sarebbe pian piano eroso dall’inflazione e anche dalla tassazione.

Il mercato immobiliare

Allora qualcuno potrebbe chiedere: “investiamo sul vecchio caro mattone?“. Se guardiamo all’andamento dei prezzi del mercato immobiliare, a prima vista potremmo pensare che c’è una ripresa. Però se osserviamo attentamente e il grafico qui sotto lo evidenzia bene, notiamo che la linea di tendenza è positiva ma i prezzi sono ancora in calo e le compravendite non sono in crescita.
Non si può più investire in case ad occhi chiusi

andamento prezzi mercato immobiliare Italia dal 2005

Dove Andiamo

Nella vita reale, gli italiani continuano ad invecchiare.
Il grafico in basso, detto Piramide delle Età, rappresenta la distribuzione della popolazione residente in Italia per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2018. In generale, la forma di questo tipo di grafico dipende dall’andamento demografico di una popolazione. Quando c’è un buon numero di nascite, seppure in presenza di condizioni di vita buone che allungano la vita media, il grafico dovrebbe essere più largo verso il basso, tanto da fare immaginare una piramide. In Italia ha avuto la forma simile ad una piramide fino agli anni ’60, cioè fino agli anni del boom demografico. Oggi il grafico ha più la forma di un vaso con “la pancia” che attualmente va dai 40 ai 60 anni di età che tende a salire verso l’alto di anno in anno. Da notare anche la maggiore longevità femminile degli ultra-sessantenni.

Piramide dell'età popolazione Italia 2018

Piramide dell’età popolazione Italia 2018 – fonte: dati ISTAT gennaio 2018

Qualcuno potrebbe pensare che in virtù dei continui arrivi di immigrati, dovrebbe crescere il numero della popolazione e che sostenendo anche politiche di integrazione questo dovrebbe portare ad aumentare il numero dei nuovi cittadini. In realtà non è così, perchè la maggior parte di quelli che vengono indicati come immigrati sono in realtà migranti. La maggior parte di chi arriva se ne va in breve tempo, senza contribuire all’economia ed alla crescita delle famiglie.

Al contempo c’è anche un discreto aumento degli emigranti italiani.
Le proiezioni dell’ISTAT descrivono per questo una lenta e continua diminuzione della popolazione italiana

Proiezione andamento popolazione italiana su dati ISTAT fino 2100

Proiezione andamento popolazione italiana su dati ISTAT fino 2100 – fonte: dati ISTAT gennaio 2018

Tutto questo ha effetto sui consumi e di conseguenza anche sul mercato immobiliare.
In particolare significa che diventiamo sempre più vecchi, con una minore popolazione in età contributiva a sostenere i bisogni economici e non solo, di un numero crescente di persone anziane.

Inoltre lo scenario delle famiglie italiane sta cambiando, crescono le persone sole, quelle che l’indagine ISTAT definisce “Famiglie unipersonali”, non solo quelle con più di 60 anni ma anche chi sceglie vita da “single”. Ormai queste famiglie unipersonali hanno superato il 31% della popolazione.

tipologia famiglie italiane 1977-2012

Come pianificare il nostro futuro

Ora che sappiamo cosa può influenzare il valore dei nostri investimenti in Italia e soprattutto come, molto probabilmente, cambieranno gli scenari e le aspettative di vita, possiamo comprendere quanto importante sia fare un piano.

Cos’è il risparmio

“In economia il risparmio è la quota del reddito di persone, imprese o istituzioni che non viene spesa nel periodo in cui il reddito è percepito, ma è accantonato per essere speso in un momento futuro. Il risparmio è dunque una rinuncia del consumo presente, in vista di una necessità di consumo futuro”
Quanto devo risparmiare oggi dipende da quanto si prevede di avere necessità di consumare in futuro.

Cosa fanno gli italiani

Per la maggior parte degli italiani vale il detto “Risparmio perché non si sa mai”. Questo significa che c’è una situazione di insicurezza percepita. In parte determinata dai fattori di cui abbiamo parlato prima. In parte anche dalle notizie e dai fatti della vita quotidiana.

Per tutto questo, il 40% degli italiani nei momenti di dubbio, non fa nulla e più del 10% della popolazione lascia i soldi in conto…

Cosa significa investire

Investire consiste nel trasportare potere di acquisto dal presente verso il futuro, nel corso del tempo. Possibilmente accrescendo il valore di questo investimento. Il primo rischio da prevedere e superare è l’inflazione. Per investire bene devo almeno coprire il valore dell’inflazione. Già questo non è semplice se ad esempio considero un BTP. Però è altrettanto importante tenere presente che in ogni caso non conviene lasciare tutti i nostri soldi sul conto corrente. Qui trovi approfondimenti nel precedente articolo

Pianificazione finanziaria

Pianificazione finanziaria è dare un nome ai soldi che si risparmiano. Risparmiare è molto importante e accantonare delle risorse è già una buona partenza. Però è fondamentale dare un nome a ciascuna esigenza, bisogno o desiderio che sia, a cui vorremmo poter dare una risposta. Se pensiamo alla nostra capacità di risparmiare, dividendo le necessità per argomenti o cassetti, riusciremo a prevedere e gestire meglio le uscite.

pianificazione finanziaria è dare un nome ai soldi che servono per ciascuno esigenza

Gli altri fattori importanti da tenere ben presenti sono il Tempo e gli Obiettivi. Più obiettivi riusciamo a identificare o desideriamo raggiungere, più cassetti-portafogli dovremo preparare. Ciascun cassetto oltre a una destinazione diversa avrà anche una chiave diversa, da poter usare quando servirà, secondo le previsioni o in determinate situazioni anche secondo necessità impreviste.

>>Tassi bassi, cosa faccio?

Abbiamo le idee ben chiare e siamo pronti a gestire quello che abbiamo risparmiato e a investire con una buona pianificazione. Ma se i tassi sono così bassi, cosa faccio? Ho visto che i titoli di Stato non rendono e che il mercato immobiliare non conviene. Forse posso investire in obbligazioni? Anche in questo caso occorre parlare di rischio, perché oggi investimenti obbligazionari possono avere rischi anche maggiori di quelli azionari. Insomma, verrebbe da dire che qui non si riesce proprio a fare nulla e invece…

>>Non guardare solo al qui ed ora

Allarghiamo lo sguardo anche fuori dell’Italia. Certo ci sono titoli interessanti che non possiamo acquistare da soli. Possiamo farlo tramite prodotti di risparmio gestito.

Dove posso trovare dei rendimenti? Se vogliamo più rendimento dobbiamo considerare investimenti più a rischio. Sempre in conformità al proprio profilo di rischio. Ti ricordi vero quando hai compilato il questionario MIFID?

Per esempio si può investire su mercati azionari. È vero sono soggetti a volatilità ma c’è sempre stata e dipende dal punto di vista. Se guardassimo i mercati un po’ più da lontano, allargando il panorama temporale avremo una bella sorpresa. Ad esempio analizzando l’indice S&P 500, dal 2012 al 2018, la volatilità è rappresentata in rosso (in calo attualmente) e l’indice di rendimento (in crescita) è rappresentato in grigio. (Indice S&P è l’indice delle prime 500 azioni del mercato americano quotate a New York)

Indice volatilità e rendimenti S&P 500

Se allungo l’orizzonte temporale, se considero mercati con basi solide e buoni presupposti, migliori di quello del mercato italiano, se sfrutto i momenti di volatilità e se diversifico… allora troviamo la formula vincente. >>Qui il precedente articolo

Quando c’è tanta volatilità è bene investire pian piano, ad esempio ricorrendo a strumenti come i piani di accumulo PAC che possono essere usati da tutti anche con piccole quote mensili. Inoltre permettono di controllare l’emotività perchè investo poco alla volta e nei risparmi, come negli investimenti la costanza e la continuità nel tempo sono importanti alleate.

Ti racconto una cosa che potrebbe farti sorridere: vari studi su campione di popolazione diversa e in contesti sociali diversi hanno provato che le donne investono meglio perché guardano meno le Borse e fanno analisi più razionali!

La consulenza è importante

Abbiamo detto che una volta era più facile… Prendevo un po’ di titoli di Stato, acquistavo qualche immobile, la pensione era certa, la tassazione era più bassa rispetto ad oggi, la famiglia era più certa e semplice.

Oggi per scegliere devo trovare un buon consulente e “pretendere” un check up della mia situazione (partendo dal tenore di vita, dalle proprietà, considerando la situazione patrimoniale, come potrebbero cambiare le esigenze…)

Il consulente deve studiare e valutare le soluzioni alle mie esigenze, finanziarie ma non solo. Un buon consulente sa fare pianificazione e soprattutto è quello che non “sa tutto e fa tutto da solo”. Si confronta e sa mettersi e metterti in dialogo, con uno staff di professionisti, esperti delle varie materie, dal legale, al fiscale all’immobiliare. Questo è quello che gli inglesi chiamano Wealth management.
Il consulente monitora l’andamento e le esigenze, facendo da filtro o da tramite nelle varie situazioni e aiutandoti a GESTIRE L’EMOTIVITÀ.

Nella Pianificazione Finanziaria non è più solo questione di rendimenti!

Se mi segui anche su Linkedin, saprai che questo 2018 a detta di molti, è stato uno degli anni più difficili per gli investimenti. (>>qui trovi l’articolo sulla mia pagina di profilo)
Lo conferma una recente ricerca, pubblicata da Deutsche Bank, secondo cui quest’anno è stato certamente il più difficile per le scelte degli investitori, da oltre un secolo a questa parte, in base alla serie di dati storica dal 1901 ad oggi.
RENDIMENTI difficili, certo, ma che in determinati situazioni si sono dimostrati anche INTERESSANTI! Attraverso strategie gestite da mani esperte. Perchè è più facile muoversi in questi scenari per un professionista che per un risparmiatore “fai da te”.
Soprattutto perchè un consulente ci aiuta a salvarci dalla nostra emotività e a tenere un punto di vista distaccato e più obiettivo.

Possiamo proprio dire #QuattroOcchiVedonoMeglioDiDue

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dott.ssa Mara Sella