Capitani coraggiosi o buoni armatori?

Capitani coraggiosi o buoni armatori?

100 imprenditori e professionisti! Eravamo in tanti Martedì 7 febbraio 2023 a Vicenza

Perché ci siamo incontrati e perché questo titolo? Ho introdotto così la serata.

Molti non se ne sono ancora resi conto ma nel NORD-EST stiamo vivendo da vent’anni la sindrome del piano inclinato.
Si cresce sempre ma con il freno a mano tirato. Si cresce sempre più lentamente.

Il Pil procapite è in costante calo dal 2000

Il piano inclinato del PIL Veneto procapite

Il piano inclinato del PIL Veneto procapite

La domanda che ci siamo posti il 7 febbraio scorso è stata: ci va bene così o vogliamo reagire?

Diverse crisi si sono susseguite negli ultimi vent’anni:

  • 2001 torri gemelle
  • 2008 Lehman Brothers
  • 2012 debiti sovrani
  • 2020 COVID
  • 2022 guerra in Ucraina

Viviamo ormai in un costante cambiamento.

Prendiamo solo 2 dati, per quanto riguarda il Nord Est.

Crollo demografico

soprattutto della popolazione in età da lavoro. Fino ad oggi è stata stabile grazie al flusso migratorio senza il quale sarebbe calata del 12%. In futuro è previsto un drammatico calo soprattutto a Rovigo, Trieste, Venezia e Gorizia. Occorrono politiche migratorie e di contrasto allo spopolamento.

Scolarizzazione

solo il 29% della popolazione tra i 25/34 anni si laurea contro il 40/45% della media europea. Pochi laureati nelle materie STEM (scienza tecnologia ingegneria e matematica) che sono quelle più richieste dalle nostre aziende.

A questo si aggiunge una forte “segregazione femminile”. E questa comporta un impoverimento della produttività perché le donne sono quelle più preparate.

È necessario passare dal capitalismo da condominio allo sviluppo coordinato e amministrato. Occorre consapevolezza, qualità e fare ecosistema. Occorre un cambio di paradigma.

Da capitani coraggiosi, che governano il “piccolo è bello” con il metodo del “testa bassa e lavorare”, a bravi armatori. Perché oggi è questione di dimensione e cultura.

Fondamentale è il Ri…cambio!

Ovvero cambiare nel senso di sapersi riorganizzare dal punto di vista del lavoro e della forza lavoro, saper pensare al futuro dell’azienda con il passaggio generazionale, la cessione o l’acquisizione di rami d’azienda, anche con la vendita dell’azienda.

Come?

Tenendo conto della “diversity” del nostro territorio. Il nord est è fatto da tante realtà medio piccole che sono fatte ad immagine dei territori, sono la sintesi dei loro saperi e l’espressione di molte culture e tradizioni differenti l’una dall’altra. La diveristy è un tratto storico che può essere un limite con i nuovi paradigmi, se si rimane soli e piccoli, ma che può e deve trasformarsi in un vantaggio competitivo straordinario con la coesione di sistema.

Il nostro tessuto imprenditoriale lo sappiamo è fatto soprattutto da aziende familiari che dopo il Covid hanno dimostrato di saper correre più delle altre (dati Osservatorio AUB Aidaf Unicredit Bocconi)

Occorre però saper dare continuità e affrontare un ricambio della stessa vocazione imprenditoriale.

Da Capitani Coraggiosi ad Armatori e cambiare paradigma.

Un’indagine di Unioncamere e Infocamere fa emergere che le imprese femminili, quelle giovanili, quelle guidate da persone straniere e le startup innovative disegnano un perimetro che sfiora i 2 milioni di realtà, circa un terzo di tutte le imprese italiane.

Per diventare attrattivi e crescere occorre unire le forze, aumentare la presenza femminile, avvicinare il mondo del lavoro a quello della scuola fare gioco di squadra con il futuro.

Accompagnati dal prof. Onofrio Mario Bombacigno, Responsabile Private Wealth Management Fideuram ISPB, abbiamo conosciuto alcuni casi concreti e compreso come sia possibile sostenere il cambiamento.

Ci tengo a condividere consapevolezza e sarò lieta di raccontarti altri stimolanti spunti di riflessione del prof. Bombacigno e miei. Se vuoi approfondire contattami